Si dice che la prima forma di terapia per tutti i disagi psichici sia la parola. Già Socrate, col dialogo maieutico, sosteneva che la verità è qualcosa che si partorisce dall’animo, interloquendo con l’altro. La terapia clinica in psicologia utilizza il dialogo come mezzo e strumento diagnostico e terapeutico. Perché il trauma psichico risiede nelle cose non dette, nelle emozioni non verbalizzate che, spesso, costituiscono dei problematici nodi emotivi, difficili da sciogliere. Insomma bisogna parlare, sfogarsi, raccontarsi agli altri. Quando, poi, si tratta di noi, della nostra intimità, è bene scegliere la persona con cui confidarci, sulla base della fiducia reciproca. Un genitore, un maestro, un prete, possono costituire le figure di riferimento tradizionali. Ma si può avere anche un amico, cui raccontare se stessi. Quando questi punti di riferimento sono assenti, la solitudine crea il problema. Ed accade molto più frequentemente di quanto si pensi, che anche persone adulte abbiano
PER UN APPROCCIO FILOSOFICO
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